Theresa May ha vinto la sua battaglia. Quello che ha raggiunto è davvero cio’ che lei stessa ha definito “il miglior accordo possibile” al momento. O quantomeno all’interno del suo riottoso partito la fronda contraria non è riuscita ad abbattere la premier britannica.
La mozione di sfiducia promossa da 48 parlamentari Tory è stata respinta dalla Camera dei Comuni: 117 contro 200 voti a favore di Theresa May. La vittoria non è schiacciante, ma consente alla premier di restare in carica. E, in più, non potrà subire altre mozioni di sfiducia prima di 12 mesi.
Per placare i malumori della sua parte politica e rassicurare la maggioranza, nel pomeriggio May aveva annunciato che non guiderà il partito alle prossime elezioni politiche, previste per il 2022, e che non convocherà elezioni anticipate. “Sono qui solo per portare a termine l'uscita del Regno Unito dall'Ue”, è stato il messaggio recapitato ai deputati conservatori.
Per tutta la giornata si erano inseguite voci e indiscrezioni sull'esito del voto segreto, ma i pronostici davano per favorita la premier: più di 170 deputati "tory" avevano espresso pubblicamente il loro appoggio alla premier, secondo il conteggio di vari media britannici, e solo una trentina avevano invece annunciato un voto contrario. Che è, poi, quello che è successo davvero.
Adesso si apre un nuovo capitolo. May proverà a rinegoziare l'accordo raggiunto, nonostante Bruxelles abbia già chiarito che non è modificabile.