Hard Brexit sempre più vicina

La Camera dei comuni ha bocciato tutte le opzioni alternative al piano della premier per la Brexit e compiuto un altro passo verso un divorzio senza accordo dall'Unione europea

Hard Brexit sempre più vicina
La Camera dei Comuni (Londra)

Adesso il tempo stringe per davvero. Perché entro il 12 aprile, anzi il 10 (data del Consiglio europeo straordinario), Londra deve decidere cosa fare: chiedere un ulteriore rinvio (che l’Ue concederebbe solo in cambio di nuove elezioni o un secondo referendum), uscire senza accordo con conseguenze pesanti per l’economia e per il confine irlandese, oppure approvare il tormentato accordo raggiunto da Theresa May con l'Ue. 

Il problema è che gli alleati unionisti nordirlandesi e una ventina di ribelli conservatori sono irriducibili e non cambieranno idea sull’accordo della premier. Per questo il no-deal appare a questo punto più probabile, anche perché le elezioni europee (automatiche in caso di un ulteriore rinvio lungo) non trovano molti seguaci in Gran Bretagna.

Intanto Bruxelles si appresterebbe a chiedere 10 miliardi di euro al Regno Unito solo per i nove mesi che restano del 2019, in caso di uscita senza accordo il 12 aprile. La richiesta sarebbe la condizione per continuare a finanziare i beneficiari britannici di fondi comunitari fino alla fine dell'anno. 

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