Alla fine Theresa May ha cambiato idea. Ha dovuto farlo. "Dobbiamo trovare un compromesso sulla Brexit, questa situazione non può andare avanti. Perciò chiederemo all'Ue l'estensione dell'art. 50", cioè un rinvio della Brexit per evitare il no-deal, l'uscita senza accordo oltre la data limite del 12 aprile.
Non è tutto qui. Theresa May chiede anche aiuto all'opposizione, cioè al nemico Jeremy Corbyn: "Mi offro di sedermi a un tavolo con lui e di trovare un piano insieme per la Brexit". Quelle della premier Britannica sono parole inaspettate. Ma visto che il baratro del 12 aprile è vicino, May ha ceduto e spiega: "Queste divisioni non possono più andare avanti, la politica britannica ne sta uscendo danneggiata".
Dunque, tende la mano al Parlamento affinché voti un piano alternativo, magari quello che lei e Corbyn potrebbero decidere nei prossimi giorni, per poi presentarlo al Consiglio europeo straordinario del 10 aprile e avere tempo fino al 22 maggio per votarlo. Obiettivo: uscire da questa prima fase di negoziati ed evitare le elezioni europee.
Insomma, è una svolta "soft" quella di Theresa May. Adesso tocca a Corbyn dimostrare che tiene davvero a uscire dall'Ue in maniera ordinata e trovare una difficile intesa con la rivale Theresa May.
Ma l'Europa accetterà un rinvio della Brexit?