Ora è ufficiale. Il Regno Unito parteciperà il 23 maggio alle elezioni Europee, malgrado i quasi 3 anni trascorsi dal referendum che aveva sancito la Brexit.
L'epilogo, scontato anche se Theresa May si è ostinata fino a pochi giorni fa a sperare di evitare, ha avuto il suggello finale da David Lidington. Il numero due del governo ha insistito sul fatto che l'intesa con il Labour resta possibile ma ha ammesso che, "dato il poco tempo rimasto" prima del 23 maggio, è ormai "malauguratamente impossibile portare a compimento la procedura legale" dell'uscita dall'Ue "prima delle elezioni Europee".
Al contempo il vicepremier ha ribadito che obiettivo dell'esecutivo britannico rimane quello di rendere il rinvio "il più breve possibile", attraverso l'impegno a "raddoppiare gli sforzi" del dialogo con l'opposizione ripreso oggi. E di non arrivare a utilizzare l'intera proroga concessa dal Consiglio Europeo (dal 29 marzo previsto al 31 ottobre).
L'indicazione diventa ora quella del 2 luglio, nelle speranze di Lidington, che consentirebbe se non altro di chiudere i giochi prima che l'Europarlamento s'insedi.