Nuova puntata sulla Brexit. Visto che il Parlamento non riesce a uscire dall’empasse e un secondo referendum resta (al momento) improbabile, la decisione finale è che a dicembre si torna al voto: saranno tra le più incerte elezioni della storia britannica. E sul tavolo ci sarà ancora una volta il tema dell’uscita del Regno Unito dall’Ue.
Anche il Labour, che oramai non aveva più scuse, ha ceduto. “Tutte le nostre condizioni sono state soddisfatte - ha spiegato il leader laburista Jeremy Corbyn - ora possiamo andare al voto: lanceremo subito una campagna radicale e ambiziosa per cambiare questo Paese come mai si era visto prima”.
La Camera dei Comuni si appresta dunque ad avviare l’iter per l’approvazione delle urne anticipate. In teoria si sarebbe dovuto votare nel 2022, dopo altre elezioni (anche queste anticipate) nel 2017.
Se per Johnson uscisse dalle urne una chiara maggioranza, il risultato sarebbe scontato: il suo governo scongelerebbe l'accordo raggiunto con l’Ue e Londra uscirebbe rapidamente dall’Unione. Ma se l'attuale premier subisse una disfatta? A quel punto tornerebbe tutto in gioco. Brexit inclusa.