Un uomo sempre più solo al comando di un Regno Unito messo a dura prova dalla Brexit e dalla pandemia, con il contorno di scandali e inchieste. È Boris Johnson, premier uscito dalle elezioni del 2019 con una maggioranza che i Tories non registravano dai tempi di Margaret Thatcher, ma che ora appare irrimediabilmente in declino, abbandonato da un numero crescente di collaboratori. Lui per ora resiste, ma il malumore nel Partito conservatore continua a crescere.
C’è Carrie Symonds dietro al declino del marito Boris? Si dice che sia stata lei a rompere il patto fra Johnson e Dominic Cummings, artefice prima della vittoria del premier nella campagna per il referendum sulla Brexit, poi del trionfo alle elezioni di due anni fa. Ma da allora quest’ultimo diffonde imbarazzanti rivelazioni su Johnson.
Così, tra congiure e tradimenti, è arrivata l’ora più buia per l’inquilino di Downing Street. Il destino del premier sembra ormai segnato da party proibiti e gaffe. La fuga dei fedelissimi è un presagio del vicino voto di sfiducia dei tory.
A meno di sorprese o miracoli politici — seppur sempre possibili con lui — Alexander Boris De Pfeffel Johnson sembra spacciato.