Dal superstite al ruolo dell’Onu crescono i misteri del sequestro. È chiaro comunque che il convoglio delle Nazioni Unite è entrato nel mirino dei gruppi armati. E su un’auto viaggiava anche l’addetto alla sicurezza del World Food Programme (Wfp).
In un massacro in cui le certezze sono ancora poche, una prima ipotesi, che è poi quella formulata dalla Procura di Roma, sembra prendere forma. Il convoglio delle Nazioni Unite su cui viaggiavano l’ambasciatore Luca Attanasio e il carabiniere di scorta Vittorio Iacovacci e che, lunedì mattina, procedeva sulla strada che da Goma porta a Rutshuru, è stato venduto a una delle 120 milizie che hanno trasformato in un inferno questo angolo di Congo orientale.
È invece certo che quella strada è stata dichiarata dalle Forze Onu ‘sicura’ anche se nel 2020 sono stati sferrati una dozzina di attacchi. Il Wfp ha garantito che sarà eseguita un’inchiesta interna, mentre il governo italiano ha già inviato in Congo i Ros e i Servizi segreti.