La Russia ha fatto saltare in aria la diga della centrale idroelettrica di Nova Kakhovka (Ucraina meridionale) per impedire alle forze ucraine di attraversare il fiume Dnipro: lo ha detto in un briefing online la portavoce del Comando militare del sud dell’Ucraina, Natalia Humeniuk.
Ma Mosca respinge le accuse al mittente. Con il suo nuovo “crimine”, cioè un attacco con razzi alla centrale idroelettrica di Novaya Kakhovka, “il regime di Kiev intende distrarre l’attenzione dai suo terribili fallimenti nella cosiddetta controffensiva, ma non otterrà niente”. Si è espresso così su Telegram il governatore filorusso della regione di Kherson, Vladimir Saldo.
Intanto, la distruzione della diga di Kakhovka “mette in pericolo migliaia di civili, lasciando molti senza casa e con gravi necessità umanitarie”, avverte un post dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari in Ucraina.