Negli uffici degli Stati maggiori della Difesa si lavora a un progetto che consentirà di arruolare, nelle forze armate, un certo numero di giovani cittadini stranieri. Magari già residenti in Italia da qualche anno, interessati ad acquisire la cittadinanza, come una sorta di premio, alla fine di un servizio che sarebbe per lo più a termine.
Al momento è solo un’ipotesi, non c’è un via libera del ministro Guido Crosetto, che però vuole forze armate giovani e mobilitabili in uno scenario internazionale sempre più instabile. L’idea comunque risponde alla stessa logica della riserva addestrata proposta da Crosetto.
Anche la sola evocazione della Legione straniera fa discutere in Italia, ma in Francia e Spagna ce l’hanno. “La legione straniera non dovrebbe scandalizzare, è un problema che prima o poi finirà col porsi”, diceva nel 2006 Antonio Martino, ministro della Difesa dell’ultimo governo Berlusconi, scomparso nel 2022.
D’altronde, le nuove generazioni sembrano sempre meno interessate alle carriere militari. E comincia a pesare anche il calo demografico.