In Kosovo potrebbe essere arrivato il momento del “cambiamento”. Il successo nel voto anticipato del 6 ottobre dei due maggiori partiti di opposizione sembra destinato a mettere politicamente fuori gioco gli ex leader della guerriglia indipendentista (Uck), che da posizioni radicali e antiserbe, hanno guidato il Paese dalla proclamazione di indipendenza da Belgrado del 2008.
Il nuovo governo potrebbe abolire i dazi doganali antiserbi imposti lo scorso anno e favorire la ripresa del dialogo con Belgrado, unica via per arrivare a un accordo sulla normalizzazione dei rapporti e alla soluzione di un conflitto che continua a destabilizzare la regione.
“L’ora è arrivata”, ha detto ai suoi sostenitori Albin Kurti, 44enne leader di Autodeterminazione (Vetevendosje), il movimento della sinistra nazionalista che ha vinto la tornata elettorale di domenica scorsa con oltre il 25% dei consensi, seguito dalla Lega democratica del Kosovo (Ldk), moderati di centrodestra guidati da Vjosa Osmani, a oltre il 24%.