"Qualsiasi relazione con la parte francese nell'ambito negli accordi bilaterali sulla sicurezza si fermerà", si legge nella dichiarazione diffusa da Tripoli, come riporta il "Libya Observer". La procura militare di Tripoli ha anche spiccato un mandato di cattura per il generale e sei suoi collaboratori.
Il ministero dell'Interno della Libia, riconosciuto dall'Onu, accusa la Francia di fomentare la guerra sostenendo il comandante Khalifa Haftar e ha annunciato l'interruzione della cooperazione con Parigi.
La decisione del governo Serraj arriva in un momento delicato sia per gli scontri sul terreno, che per le divisioni interne alla comunità internazionale sulla ricerca di una soluzione per la crisi. Lo stallo è messo a fuoco dallo scontro al Consiglio di sicurezza dell'Onu: la Russia è disponibile ad appoggiare soltanto una risoluzione "equilibrata" che non attribuisca responsabilità dell'attuale situazione a una delle parti.
Intanto sale il numero delle vittime. Il bilancio è di 205 morti e 913 feriti, gli sfollati sono almeno 25 mila. Inoltre, circa 3 mila tra migranti e rifugiati restano ancora bloccati nei centri di detenzione vicini alle aree della battaglia.