Gli ufficiali delle forze speciali guineane hanno annunciato di aver catturato il presidente Alpha Condé, preso il controllo di Conakry e sciolto le istituzioni, in un colpo di Stato che si traduce nel ritiro forzato dell’83enne veterano della politica africana, che appare sempre più isolato.
La fine (apparente?) di oltre 10 anni di regime di Condé, che in passato aveva represso nel sangue le manifestazioni di dissenso, ha innescato scene di festa in vari quartieri della capitale.
Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha condannato “qualsiasi presa di potere” in Guinea “con la forza delle armi” e chiede l’immediato rilascio del presidente Alpha Condé”.
“Abbiamo deciso, dopo aver catturato il presidente, di sciogliere la Costituzione in vigore e le Istituzioni”, governo compreso, ha dichiarato il capo delle forze speciali, il tenente colonnello Mamady Doumbouya (un ex legionario francese) al fianco di golpisti in divisa e armati.
Ha inoltre annunciato la chiusura delle frontiere terrestri e aeree del Paese dell’Africa occidentale immerso da mesi in una grave crisi economica e politica.