L’onda repubblicana, pronosticata dai sondaggi, non è arrivata. Il partito di Donald Trump sembra avere i numeri per ottenere la maggioranza alla Camera, anche se per pochi seggi, ma non sta riuscendo a sorpassare i democratici al Senato.
Si dovrà probabilmente attendere il 6 dicembre per sapere quale partito avrà la maggioranza. A tenere tutti sul filo del rasoio, infatti, è la sfida della Georgia, dove nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta dei voti richiesta dalla legge e dove sarà quindi necessario andare al ballottaggio.
I risultati, sebbene differiscano dalla maggior parte dei sondaggi pre-elettorali che avevano dato per vincenti i repubblicani in entrambi i rami del Parlamento, confermano comunque una delle regolarità più ferree nella politica americana: ovvero che il partito del presidente perda voti alle elezioni di metà mandato (Midterm). Ma in questo caso l’arretramento è stato inferiore a quanto pronosticato.
Nelle ultime diciannove tornate elettorali di metà mandato che si sono succedute dalla fine della Seconda guerra mondiale solo una volta, nel 2002, il Partito Repubblicano del presidente George W. Bush è riuscito a vincere le elezioni, ma quel voto si era svolto un anno dopo l’attentato alle Torri gemelle.
Al di là del partito a cui andrà il controllo del Senato, i repubblicani, pur in mancanza di una vittoria a mani basse, hanno forse trovato un nuovo leader che potrebbe mettere fuori gioco Donald Trump. Si chiama Ron DeSantis ed è stato appena eletto neo governatore della Florida.