La candidata della piattaforma progressista (Morena, Pvem e Pt), Claudia Sheinbaum, 61 anni, ex governatrice di Città del Messico, sarà la prossima presidente del Messico, secondo il conteggio rapido pubblicato dall’Istituto nazionale elettorale che mostra un dato compreso tra il 58,3% e il 60,7% dei voti.
Il risultato del conteggio rapido dovrà essere confermato dallo spoglio delle schede, che dovrebbe essere ultimato nella tarda giornata di lunedì. Ma, intanto, già arrivano le prime congratulazioni. Tra i vari leader dell’America Latina, Xiomara Castro, “come prima donna presidente dell’Honduras”, ha scritto sui social di aver “concordato telefonicamente di lavorare insieme per l’unità dell’America Latina e dei Caraibi”.
“Il Messico ha eletto il suo primo presidente donna. Insieme a lei celebra un popolo rafforzato dalla democrazia e dalla speranza in un futuro migliore”, ha postato il presidente del Guatemala, Bernardo Arévalo.
Sheinbaum, che s’insedierà il 1 ottobre per un mandato di sei anni, sarà a capo di un paese che nel 2023 ha registrato una media di dieci femminicidi al giorno. E il 70 per cento delle donne messicane di età superiore ai quindici anni ha subìto atti di violenza almeno una volta nella vita, secondo i dati delle Nazioni Unite.
Nipote di ebrei fuggiti dal nazismo e dalla povertà in Lituania e Bulgaria, Sheinbaum dovrà anche affrontare le violenze legate al traffico di droga. Il Messico ha una media di più di trentamila omicidi all’anno, circa ottanta al giorno. Secondo il presidente uscente López Obrador, circa tre quarti di questi omicidi sono legati alle attività dei cartelli della droga.