Il presidente egiziano Abdel Fattah al Sisi ha vinto le elezioni presidenziali in Egitto con l’89,6 per cento dei voti, garantendosi come previsto un nuovo mandato di sei anni, ha annunciato il 18 dicembre la commissione elettorale del Paese nordafricano.
C’erano altri tre candidati: Hazem Omar, leader del Partito popolare repubblicano, che è arrivato secondo con il 4,5 per cento dei voti; Farid Zahran, leader di una piccola formazione di sinistra; e Abdel Sanad Yamama, del partito Wafd.
Il terzo mandato di Al Sisi, che comincerà ad aprile, dovrebbe essere l’ultimo, secondo la costituzione egiziana (da lui stesso modificata, dopo esser andato al potere con un colpo di Stato; i mandati presidenziali consecutivi sono passati da 2 a 3, e ogni singolo esecutivo resta in carica per 6 anni e non più 4).
La sua vittoria era ampiamente prevista in un Paese con 106 milioni di abitanti che si trova ad affrontare una serie di crisi, da quella dell’inflazione alla guerra nella vicina Striscia di Gaza.
L’incremento del livello dei prezzi al consumo è attualmente al 36,4 per cento su base annua, mentre la sterlina egiziana ha perso metà del suo valore, in un Paese dove i due terzi della popolazione vivono al di sotto o appena al di sopra della soglia di povertà.