I numeri del disastro si rincorrono ora dopo ora in una corsa al rialzo mentre nessuno, in Libia, sembra in grado di mettere un punto alla fine dei troppi zeri che segnano le vite spezzate dall’uragano Daniel e dal crollo delle dighe di Derna.
Nella città della Cirenaica costruita dagli italiani, e ora praticamente distrutta, i morti accertati sono saliti almeno a 6.000, ma potrebbero diventare diecimila - secondo le stime della tv di Bengasi e della Croce Rossa - e oltre, perché le persone che mancano all’appello sono di fatto un numero indefinito.
Secondo le Nazioni Unite, che definiscono le inondazioni in Libia una “calamità di proporzioni epiche”, i morti a Derna potrebbero essere anche 20.000, la stima è stata fatta al Guardian dal direttore del Centro medico Al-Bayda, Abdul Rahim Mazi. E “almeno 30.000 persone sono state sfollate” ha reso noto l’Organizzazione internazionale per le migrazioni.