Tesla apre i cancelli a utili e ricavi trimestrali deludenti, prevede nuovi rallentamenti nell’anno appena iniziato e il titolo finisce sotto pressione. Il marchio di Elon Musk è l’unico dei Magnifici Sette gruppi tech statunitensi ad aver ingranato la retromarcia da inizio anno.
Nel periodo, mentre gli altri sei colossi hanno trainato gli indici di Wall Street a nuovi record, ha ceduto il 16 per cento, scosso da timori sulla domanda nel settore, sulla crescente competizione soprattutto cinese e sulla valutazione in Borsa. Tesla ha riportato un calo dei profitti, escluse voci straordinarie, del 40 per cento a 71 centesimi per azione nell’ultimo scorcio del 2023, contro i 73 centesimi attesi. Come riconosce la casa automobilistica, nel 2024 il tasso di crescita in volumi potrebbe essere notevolmente inferiore a quello raggiunto nel 2023.
A pesare è soprattutto il fattore Cina. “Il protezionismo e i dazi sono l’unica cosa che potrà fermare il dominio delle case automobilistiche cinesi che altrimenti finiranno per demolirci”: non usa giri di parole Elon Musk. Il riferimento è soprattutto alla casa di auto elettriche cinese Byd nel cui capitale figura anche il re degli investitori di Wall Street Warren Buffett.