Bayer ha bisogno di ridurre i costi. E a pagare il conto saranno i dipendenti. Da qui alla fine del 2021 saranno licenziati in 12 mila, ovvero il 10% della forza lavoro della multinazionale a livello globale.
Il piano di ristrutturazione prevede anche la vendita di due brand: Dr Scholl e Coppertone, entrati a far parte del Gruppo tedesco quattro anni fa nell’ambito dell’acquisizione di Consumer Health di Merck per 14 miliardi di dollari.
"Con le misure che stiamo adottando, riusciremo a migliorare le prestazioni e la redditività di Bayer in modo sostenibile", ha dichiarato il ceo del Gruppo, Werner Baumann.
Le azioni del gigante tedesco sono intanto diminuite di oltre un terzo dall’inizio del 2018 e ad agosto sono scese drasticamente dopo una sentenza emessa da un Tribunale negli Stati Uniti che ha confermato la correlazione tra cancro e glifosato (utilizzato nel noto diserbante Monsanto's Roundup).
Quella che è stata la più grande acquisizione di sempre da parte di un’azienda tedesca – l’operazione su Monsanto è costata 54 miliardi di euro – rischia di rivelarsi un flop. Ha creato il primo player mondiale del settore, ma ha anche accresciuto l’ansia degli investitori, sempre più preoccupati che le 9 mila cause già intentate sui presunti effetti cancerogeni possano mettere in seria difficoltà i conti aziendali.