La bolla dei corporate bond – che ha raggiunto la vetta dei 72.600 miliardi di dollari, pari al 91,4% del pil mondiale - costituisce una minaccia al sistema economico e finanziario mondiale. Si tratta di titoli obbligazionari emessi dalle società per rastrellare nuovi finanziamenti.
Negli ultimi dieci anni il montante dei corporate bond è cresciuto di ben 27mila miliardi a livello mondiale. Nelle sole economie emergenti, nello stesso periodo, è passato da 20 mila a 30 mila miliardi di dollari. In rapporto al Pil di queste economie, è passato dal 56 al 105%.
In Cina è superiore a 15.000 miliardi. Ma Pechino si difende mettendo in rilievo il fatto che gli attivi sottostanti sarebbero pari a 20 mila miliardi di yuan.
L’Fmi, inoltre, evidenzia che circa 19 mila miliardi di corporate bond di alcune tra le maggiori economie (Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania, Gran Bretagna, Francia, Italia e Spagna) rischiano di non essere rimborsati.
Negli Usa la bolla ha raggiunto i 15.500 miliardi di dollari, superando quella delle ipoteche immobiliari (circa 11 mila miliardi). Un livello così alto da spingere l’Fmi a riconoscere che un eventuale aumento del tasso di interesse (cosa da esludere al momento ma prima o poi dovrà accadere) potrebbe far crescere il rischio di collasso per un quinto delle grandi corporation statunitensi.