Il sesso aiuta a vendere. È un vecchio mantra, ma al quale l’industria automobilistica continua a credere.
Dagli anni ‘60 e ‘70 sono cominciate ad apparire nelle principali fiere automobilistiche modelle accanto alle ultime auto messe sul mercato.
Adesso qualcosa sembra mutare. All’importante appuntamento annuale di Ginevra quest’anno si sono viste meno modelle, anche se la loro presenza resta numerosa.
Perché? Uno dei motivi è legato al ruolo dei media, che possono condizionare i potenziali acquirenti di auto e i produttori lo hanno capito. E sanno anche che la maggior parte dei giornalisti che si occupano di auto sono uomini. Cosa che, dopotutto, sembra riflettere la composizione di un settore che vede soltanto due donne nelle vesti di amministratore delegato: Mary Barra (General Motors) e Linda Jackson (Citroen).
Resta, tuttavia, il fatto che le persone interessate all’acquisto di un'auto non dovrebbero cercare altre "bellezze", che non siano auto. Invece, per i piccoli produttori e gli operatori di nicchia, questo tipo di attenzione può rivelarsi preziosa. Per questo motivo alcuni marchi cercano ancora di vendere una classica fantasia maschile. Compra l’auto (costosa) e otterrai la modella.
Finché il sessismo sarà redditizio non sarà facile eradicarlo.