Spostate in Lussemburgo le quote delle entità monegasche, dei ristoranti Twiga-Crazy Fish e della pasticceria Cova. In una palazzina del Granducato almeno undici società sono riconducibili all’ex manager di Formula 1, al centro di una girandola di imprese in giro per il mondo.
Ma non tutto sembra filare per il 'verso giusto'. Flavio Briatore qualche tempo fa aveva deciso di buttarsi nel business delle pizze aprendo una catena di locali chiamata Pizza Crazy ma evidentemente non tutto è andato secondo i piani dell'uomo. L'imprenditore infatti si è trovato immerso in una polemica all'apertura dei locali e ora ha dovuto chiudere in rosso il bilancio della società che gestisce il locale londinese nel quartiere di Marylebone.
Briatore aveva inaugurato la serie di locali della catena Pizza Crazy in Italia, aprendo il primo a Porto Cervo. Solo successivamente l’imprenditore aveva aperto i locali in Inghilterra e a Montecarlo con una forte polemica. Le prime critiche arrivate riguardavano l'aspetto della pizza, lontana dagli standard della lunga lievitazione. Successivamente la catena era stata criticata per i prezzi troppo elevati. Ora è sorto un altro problema.
Come riportato da ‘Il Tempo’, infatti, il bilancio della società si è chiuso con una perdita di un milione di euro e ricavi di poco superiori. In particolare è la società inglese quella che determina più problemi a Briatore.