Con oltre 201 milioni di disoccupati nel 2017 le imprese, in particolare le PMI, svolgono un ruolo determinante nella creazione di posti di lavoro dignitosi in tutto il mondo. Tra il 2003 e il 2016, il numero di lavoratori dipendenti a tempo pieno nelle PMI è raddoppiato. Secondo il rapporto dell’ILO "World Employment and Social Outlook 2017: Sustainable Enterprises and Jobs", il tasso di occupazione totale attribuibile alle PMI è aumentato dal 31% al 35 nello stesso periodo. Tuttavia nell’ultimo anno, il contributo delle PMI all’occupazione totale ha subito una stagnazione, passando dal 34,6% al 34,8.
"Per invertire la tendenza del processo di stagnazione dell’occupazione nelle PMI, è necessario adottare politiche di promozione delle PMI e incentivare un migliore contesto imprenditoriale per tutte le imprese, con l’accesso ai finanziamenti per imprese giovani", ha dichiarato Deborah Greenfield, Direttore Generale Aggiunto dell’ILO per le Politiche.
1. Nel 2016, inoltre, le imprese del settore privato hanno rappresentato la quota maggiore dell’occupazione totale con 2,8 miliardi di lavoratori, l’87% totale.
2. Nei paesi in via di sviluppo, le PMI rappresentano il 52% dell’occupazione totale, rispetto al 34% nelle economie emergenti e il 41% in quelle industrializzate.
3. La formazione dei lavoratori occupati a tempo indeterminato favorisce salari più elevati, una maggiore produttività e costi unitari del lavoro più bassi. Il ricorso all’occupazione temporanea invece, è associato a salari e produttività più bassi senza influire sui costi unitari di lavoro.
4. Un altro driver importante per la competitività e la creazione di lavoro per le imprese è l’innovazione. In generale, le imprese che innovano tendono a essere più produttive, creano più posti di lavoro, impiegano lavoratori maggiormente qualificati. Maggiore risulta anche essere l’occupazione femminile. In alcuni casi, l’innovazione porta ad un ricorso maggiore di lavoratori con contratto a tempo determinato, soprattutto nelle imprese con innovazione di prodotto e di processo e una maggiore concentrazione di lavoratrici in lavoro temporaneo. Il ricorso delle imprese che innovano a forme di lavoro temporaneo è superiore di 3/4 rispetto alle imprese che non innovano.
5. Dal punto di vista di genere, le lavoratrici occupate in forme di lavoro a tempo pieno e indeterminato nell’economia formale sono più numerose nelle PMI che nelle grandi imprese. In tutte le macroregioni mediamente, circa il 30% della forza lavoro a tempo pieno e indeterminato delle PMI è rappresentato da lavoratrici, rispetto al 27% delle grandi imprese.