Profitti record nel primo trimestre 2018 per Amazon: 1,6 mld di dollari, più del doppio rispetto all'anno precedente. Ma il punto è che il gigante dell'e-commerce, guidato da Jeff Bezos, sta alimentando la maggior parte dei suoi profitti grazie al business di "Amazon web services" (Aws), che ha generato 1,4 miliardi di dollari di reddito operativo rispetto al totale realizzato dal gruppo pari a 1,9 mld di dollari, dunque ben il 73%. Il volano, quindi, non è l'e-commerce.
Brian Olsavsky, capo dell’ufficio finanziario di Amazon, ha spiegato che questo exploit di Aws è dovuto alla forte adozione di questi servizi da parte di chi è già cliente e dalla capacità di attrarne di nuovi. Oltre a rappresentare il 73% del reddito operativo, i ricavi di questi servizi sono cresciuti del 48,6% rispetto all’anno precedente.
Il servizio Prime passerà da 99 a 119 dollari all’anno, in linea con l’aumento dei costi della società: resta una pietra miliare del colosso dell’e-commerce, ma ora l’attenzione è concentrata sullo sviluppo di Aws. Lo ha spiegato Jeff Bezos in persona, sottolineando che i servizi in questione sono più evoluti e ricchi di funzionalità e consentono agli sviluppatori di essere più veloci: è dovuta a questo la loro notevole crescita e redditività.
Prime e Aws sono legati tra loro: i consumatori che si iscrivono al programma di spedizione gratuita evitano di pagare centinaia (in alcuni casi migliaia) di dollari e possono farlo grazie ai profitti generati che coprono i costi e consentono al colosso dell’e-commerce di offrirlo. Per garantirlo, Amazon nell’ultimo anno ha pagato 7,8 miliardi di dollari rispetto ai 4,7 mld di un anno fa.
Con numeri così importanti, Aws potrebbe diventare un’attività redditizia a sé: ma dal momento che Amazon basa la maggior parte del suo business su questo comparto, difficilmente lo separerà dal resto. E va ricordato che quei servizi generano profitti proprio perché sono così strettamente legati alle altre attività del colosso dell’e-commerce.