Brexit, effetti collaterali: Unilever trasferisce la sede legale londinese a Rotterdam
Il trasferimento avrà un impatto sugli azionisti: per la prima volta nella storia dell'azienda varrà il principio "una quota, un voto"
15 Marzo, 2018
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La motivazione alla base di questa scelta c'è la Brexit. Il governo May ha anche provato a far cambiare idea ad Unilever senza evidentemente riuscirci. Seppur i dipendenti di Unilever non dovrebbero vedere a rischio il proprio posto di lavoro, l'abbandono del Gruppo costerà più di qualcosa alle entrate fiscali britanniche in un momento già difficile per la finanza pubblica del Regno Unito. L'Institute for Fiscal Studies (IFS) ha fatto intanto sapere che il governo potrebbe essere costretto a trovare fino a 41 miliardi di sterline in più sotto forma di tasse entro la metà del prossimo decennio.
Unilever lascia la Gran Bretagna, causa Brexit. Il gigante agroalimentare anglo-olandese lascerà Londra e avrà una sola sede legale a Rotterdam. Più che di un vero e proprio trasferimento si tratta dell'assorbimento della sede legale inglese da parte di quella olandese.
Non si teme alcun impatto occupazionale visto che i 7.300 dipendenti attivi nel Regno Unito non subiranno alcuna conseguenza da questa decisione. Gli effetti saranno più evidenti per gli azionisti, come spiega Marijn Emmanuel Dekkers, amministratore delegato del Gruppo dal 2016: "I cambiamenti annunciati oggi rafforzano ulteriormente il governo societario di Unilever, creando per la prima volta nella nostra storia un principio di "una quota, un voto" per tutti i nostri azionisti".
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La motivazione alla base di questa scelta c'è la Brexit. Il governo May ha anche provato a far cambiare idea ad Unilever senza evidentemente riuscirci. Seppur i dipendenti di Unilever non dovrebbero vedere a rischio il proprio posto di lavoro, l'abbandono del Gruppo costerà più di qualcosa alle entrate fiscali britanniche in un momento già difficile per la finanza pubblica del Regno Unito. L'Institute for Fiscal Studies (IFS) ha fatto intanto sapere che il governo potrebbe essere costretto a trovare fino a 41 miliardi di sterline in più sotto forma di tasse entro la metà del prossimo decennio.