Le donne europee sono costrette a lavorare 59 giorni in più rispetto agli uomini per avere lo stesso stipendio ed in Italia una donna su quattro è sottoccupata. È quanto emerge da un rapporto Oxfam dedicato al lavoro femminile che ha preso in considerazione la situazione nei 28 paesi Ue nel 2017.
Lo studio evidenzia come le donne europee continuino ad essere pagate meno degli uomini, siano più esposte a lavori precari ed occupate in ruoli che non tengono conto delle loro reali qualifiche di studio o capacità professionali. "I bassi salari, gli impieghi instabili e le difficoltà di conciliare i tempi di vita con quelli di lavoro sono tra le principali ragioni per cui le donne vivono una situazione di povertà lavorativa che sta aumentando in Europa" sostiene la direttrice delle campagne di Oxfam Italia, Elisa Bacciotti.
E che la situazione in Italia sia particolarmente difficile lo conferma anche il Global Gender Gap Index - un indicatore sulle differenze retributive di genere - realizzato dal World Economic Forum: 118esimo posto su 142 paesi nel 2017. Nello stesso anno l'incidenza delle donne occupate in part-time involontario è stata del 69, 5%, ma questo è, per una volta, un dato "condiviso" a livello europeo, dove 4 lavoratori su 5 impiegati a tempo parziale sono donne.
C'è un enorme potenziale che l'economia di fatto sceglie di non utilizzare. "Investire nel capitale umano femminile sarebbe un'opportunità per tutti", dice ancora Elisa Bacciotti. Questo sì, sarebbe un vero cambiamento.