I lavoratori di Amazon nel distretto di Staten Island, a New York, hanno votato per sindacalizzarsi, segnando una svolta nella storia delle parti sociali Usa e dello stesso colosso dell’e-commerce Usa. I lavoratori del magazzino hanno espresso 2.654 voti a favore di un sindacato, dando alla neonata Amazon Labor Union un sostegno adeguato alla vittoria.
Secondo il National Labor Relations Board, che sta supervisionando il processo, 2.131 lavoratori hanno rifiutato l’offerta sindacale. I 67 voti che sono stati contestati da Amazon o dall’Amazon Labor Union (Alu) non sono stati sufficienti a influenzare il risultato. Il sì è passato quindi con il 55% dei consensi. Il 57% degli oltre 8.300 lavoratori sulla lista degli elettori ha votato.
La vittoria non è stata facile per il gruppo, formato da dipendenti ed ex dipendenti senza l’appoggio di alcun sindacato ufficiale e criticato dalla stessa Amazon. Nel frattempo un ulteriore tentativo di sindacalizzazione sembra essere fallito a Bessemer, in Alabama, dove i lavoratori si sono espressi in maggioranza contro un sindacato interno. L’esito potrebbe essere comunque ribaltato dalla revisione dei voti, visto che la vittoria del no è avvenuta sul filo del rasoio (993 no, 875 sì) e almeno 416 voti sono contestati. I risultati della revisione saranno resi noti nell’arco di qualche giorno.
La Casa Bianca plaude alla creazione del primo sindacato dei lavoratori di Amazon, che rappresenta il secondo datore di lavoro privato degli Stati Uniti (e il primo in Italia negli ultimi 10 anni).