“L’attività economica rallenterà, e per l’Italia la revisione rispetto alle ultime stime della Commissione europea (4,1%) potrebbe essere rilevante, e l’inflazione continuerà a salire” come conseguenza della guerra. È quanto sostiene il ministro dell’Economia Daniele Franco, spiegando che a livello europeo “il rischio è che la ripresa sia messa a rischio da scossoni dei mercati finanziari” .
“È un momento critico” in cui “di fronte al peggioramento delle prospettive, la politica economica fronteggia sfide notevoli e difficili scelte. Servono coesione a livello nazionale, coordinamento a livello europeo e politiche lungimiranti”, ha detto Franco, spiegando che “è essenziale che la ripresa non perda forza propulsiva” e che venga mitigato l’impatto dello shock energetico sul potere d’acquisto delle famiglie e sulla competitività delle imprese.
Per il nostro Paese si va verso il 3% e la stima potrebbe essere rivista ulteriormente al ribasso nel corso dei prossimi mesi. Ma anche la prima economia europea, che è ancor più dipendente dalla Russia dal punto di vista energetico rispetto al nostro paese, arranca: la previsione di crescita del Pil tedesco nel 2022 ora si ferma al 2,1%