Il Senato brasiliano la notte scorsa ha approvato la privatizzazione del colosso energetico ‘Eletrobras’, un progetto promosso dal presidente della Repubblica, Jair Bolsonaro, e dal ministro dell'Economia, Paulo Guedes.
Con 42 voti favorevoli e 37 contrari, l’aula ha dato il via libera alla misura provvisoria del potere esecutivo, che consentirà ai privati di controllare fino al 60% delle azioni della compagnia statale, quotata alla Borsa di San Paolo.
Attualmente lo Stato controlla il 60% della partecipazione di Eletrobras, la più importante compagnia energetica dell’America Latina, responsabile di circa il 30% dell’energia elettrica prodotta in Brasile.
L’ok del Senato rappresenta una vittoria politica per Bolsonaro, che in settimana ha riaffermato il suo sostegno al progetto, sostenendo che le aziende pubbliche favoriscono la corruzione. Con questa operazione il governo della prima economia dell’America Latina conta di fare cassa e ridurre le tariffe di circa il 7%.
Il sì del Congresso arriva in concomitanza con una delle peggiori siccità della storia del Brasile, che ha colpito le riserve dei suoi principali impianti idroelettrici e che potrebbe portare al razionamento dell’energia. Ora tocca alla Camera dei deputati confermare o rigettare la privatizzazione di Eletrobras.