Da un lato, convincono l’Europa a mantenere le sanzioni e fanno pressioni contro il Nord Stream-2 (il gasdotto russo-tedesco). Dall’altro, incrementano notevolmente l’import dalla Russia. È l’Energy Information Administration del Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti a darne notizia: la Russia è diventata il secondo maggior fornitore di petrolio e prodotti petroliferi negli Usa, superando il Messico.
Il picco delle forniture è arrivato a ottobre, quando gli Stati Uniti hanno acquistato 20,9 milioni di barili di petrolio e altri carburanti russi. Il Canada (136,5 milioni di barili) ha mantenuto il primo posto con ampio margine, mentre le consegne da parte del Messico sono ammontate a 17 milioni di barili e dall'Arabia Saudita solo 13,7 milioni di barili.
La Russia ha aumentato le esportazioni di petrolio negli Stati Uniti a causa anche delle sanzioni statunitensi contro Venezuela e Iran. Fino all’estate scorsa, gli Stati Uniti importavano da Caracas su base mensile circa 15-20 milioni di barili di petrolio e circa altri 2 milioni di barili di altri prodotti petroliferi.