Le colture nei pressi dell’ex centrale di Chernobyl sono ancora contaminate a causa dell’incidente nucleare del 1986. Lo evidenziano in un articolo pubblicato sulla rivista Environment International gli esperti dei Greenpeace Research Laboratories presso l'Università di Exeter e dell'Istituto ucraino di radiologia agricola, che hanno analizzato grano, segale, avena e orzo nelle zone limitrofe al luogo della catastrofe nucleare, rivelando la presenza di isotopi radioattivi, come stronzio 90 e cesio 137, con concentrazioni superiori ai limiti di sicurezza ufficiali dell'Ucraina per la legna da ardere.
Il team ha prelevato 116 campioni di cereali raccolti dal 2011 al 2019 in 13 insediamenti nel distretto di Ivankiv in Ucraina, a circa 50 km a sud della centrale nucleare di Chernobyl, e i livelli delle sostanze radioattive erano superiori ai limiti in oltre la metà dei campioni. Campioni di legno, principalmente di pino, sono stati raccolti da 12 località nello stesso distretto tra il 2015 e il 2019.
Stando ai risultati del gruppo di ricerca, in un campione di cenere di un forno a legna domestico, lo stronzio 90 è stato rilevato a un livello 25 volte superiore rispetto a quello del campione di legno più contaminato raccolto in questo studio.