L’Ue sarebbe pronta ad importare più gas dagli Stati Uniti. A tanto si sarebbe spinto Jean-Claude Juncker, secondo l’interpretazione più diffusa dell’incontro dei giorni scorsi con Donald Trump. Semmai, quella del presidente della Commissione europea è stata una dichiarazione di intenti. Ma è realizzabile?
Attualmente l'Ue importa il 40% del gas che consuma dalla Russia. E la prospettiva è quella di una dipendenza sempre più stringente. È infatti alle ultime fasi l’accordo sull’estensione del gasdotto Nord Stream con il colosso energetico Gazprom.
Il gas Usa costa più di quello russo, nonostante il prezzo negli Stati Uniti sia sceso del 70% dal 2008 al 2017, quando la produzione di Washington ha toccato i 27 trilioni di metri cubi. In confronto Gazprom nello stesso anno ne ha dichiarati 16,6 trilioni. Questi numeri rendono concreta la previsione che gli Stati Uniti diventino il terzo esportatore di gas naturale del mondo entro il 2020, dietro solo a Qatar e Australia.
Oltre la metà (53%) delle esportazioni del gas a stelle e strisce nel 2017 è stata destinata a tre paesi: Messico, Corea del Sud e Cina. Ma, secondo l'Agenzia internazionale dell'energia. anche l’export verso l’Ue salirà: entro il 2040 dovrebbe crescere del 20% rispetto ai livelli del 2016. Probabilmente, anche senza l’intesa tra Trump e Juncker, Bruxelles avrebbe comunque importato più gas dagli Usa. Innanzitutto per soddisfare il proprio fabbisogno energetico.