Per la prima volta in trenta anni, il governo del Regno Unito ha dato l’ok all’apertura di una nuova miniera di carbone sul proprio territorio. Un progetto da 191 milioni di euro che scaricherà nell’atmosfera più di 400 mila tonnellate di emissioni di gas serra in più ogni anno, una quantità equivalente alla CO2 prodotta dalla circolazione di circa 200mila automobili.
Lo sfruttamento della miniera di Whitehaven, piccola città affacciata sull’isola di Man, in Cumbria, sarebbe finalizzato alla produzione di acciaio, per evitare di doverlo importare dall’estero. Ma, data la scarsa qualità del prodotto e del suo alto tenore di zolfo, ci sono dubbi su quale sarà la reale destinazione finale del carbone e si suppone che circa l’83% del combustibile sarà esportato.
L’unica certezza, per ora, riguarda l’ammontare degli investimenti e l’impatto sul clima. Secondo le stime, l’apertura della miniera creerà circa 500 posti di lavoro. Una quantità inferiore ai posti generati attraverso la costruzione di impianti eolici offshore, vietati in Regno Unito fino a poco tempo fa.