La corsa al rialzo dei listini di benzina e diesel avrà effetti pesanti per le tasche dei consumatori e determinerà, secondo Assoutenti, associazione dei consumatori specializzata in trasporti, una stangata che solo per i maggiori costi diretti di rifornimento sarà pari a 190 euro annui a famiglia.
Oggi un litro di benzina costa l’11,5% in più rispetto a maggio 2020 (+11,1% il diesel). Inoltre, nel nostro paese la benzina costa il 10,7% in più rispetto alla media europea. Con una media di 1,522 euro al litro, l’Italia si colloca al quarto posto dopo Paesi Bassi (1,674 euro/litro), Danimarca (1,543 euro/litro) e Finlandia (1,533 euro/litro). A incidere pesantemente sul prezzo finale è la pressione fiscale. Su ogni litro di benzina i cittadini pagano il 66% di tasse, il 62,4% sul gasolio.
Il rialzo dei carburanti alla pompa, tuttavia, produce conseguenze negative anche in altri ambiti: determina rincari per i prezzi dei prodotti trasportati (considerato che in Italia l’80% delle merci viaggia su gomma) e ha effetti diretti su energia e bollette. Incrementi che poi vengono scaricati sui consumatori attraverso un incremento dei prezzi al dettaglio e delle tariffe. Al contempo sarebbe necessario intervenire sull’andamento del prezzo del petrolio per evitare speculazioni.