La crisi da coronavirus e il contraccolpo sul mercato energetico, con i principali operatori del petrolio che hanno pesantemente tagliato i loro piani di investimento, porta anche Exxon Mobil a drastiche conseguenze.
La società statunitense ha annunciato che taglierà il 15% della sua forza lavoro nel mondo nei prossimi due anni, una decisione senza precedenti di una delle maggiori società petrolifere nordamericane.
I tagli riguarderanno in tutto circa 14 mila posti di lavoro (1.900 negli Usa), tra dipendenti e contractor. La compagnia petrolifera ha spiegato che “serviranno a mantenere la competitività nel lungo periodo e ad assicurare che la società superi le condizioni di mercato attuali”.
Il colosso americano aveva già eliminato alcune posizioni all’inizio del 2020, e in precedenza aveva annunciato 1.600 licenziamenti in Europa e altri tagli occupazionali in Australia.
Anche altre grandi società stanno riducendo la forza lavoro in risposta al crollo della domanda dovuto all’emergenza pandemica, con Bp che ha pianificato 10.000 tagli, Royal Dutch Shell 9.000 e Chevron circa 6.000.
In realtà il Covid ha impresso ulteriore velocità a un processo già in atto da tempo che vede il petrolio entrato in una fase di inesorabile declino.