Cile, verso la nazionalizzazione del litio

Il presidente cileno ha annunciato che le aziende private dovranno accettare il governo come partner nell’estrazione del litio

Verso la nazionalizzazione del litio

Il presidente del Cile, Gabriel Boric, ha annunciato un progetto che obbligherà le aziende private ad accettare il governo del Paese sudamericano come partner nell’estrazione del litio, risorsa sempre più richiesta  a livello globale per l’utilizzo nelle batterie elettriche. Inoltre, lo Stato parteciperà all’intero ciclo di produzione del litio in una “collaborazione pubblico-privata” che l’esecutivo controllerà.

È stato poi annunciato che, oltre a essere coinvolto nell’attività mineraria, il governo punta a diventare il principale produttore di litio al mondo. Ma visto che la tecnologia e le conoscenze sono perlopiù nell’industria privata, si rende necessario un partenariato pubblico-privato.

Il Cile è il terzo Paese al mondo per riserve di litio (9,6 milioni di tonnellate), dopo la Bolivia (21 mln) e l’Argentina (19,3 mln). Ma nel 2022 il Cile è stato il secondo produttore mondiale (39mila tonnellate), superato solo dall’Australia (61mila tonnellate).

Attualmente sono due le società che estraggono il litio in Cile: una statunitense (Albemarle) e una cilena (Soquimich), che da decenni è controllata da Julio Ponce che alle sue spalle a una storia tragica per il Paese latino: il suocero era il dittatore Augusto Pinochet.

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