Eletto da poco e di sinistra. Con queste credenziali il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador ha presentato un piano di investimento per 16,3 miliardi di dollari. L’obiettivo è aumentare la produzione di energia. Il punto è che la maggior parte dei fondi sarà destinata a Pemex, società petrolifera statale.
Ben 4 miliardi serviranno per perforare nuovi pozzi con l'obiettivo di aumentare la produzione di petrolio dall'attuale livello di 1,9 milioni di barili al giorno a 2,5 milioni entro la fine del 2020.
Il secondo elemento del piano prevede di spendere circa 2,6 miliardi per garantire che le sei raffinerie di petrolio esistenti in Messico funzionino al 100% della loro capacità entro due anni. Altri 8,57 miliardi saranno investiti nella costruzione di una settima raffineria a Dos Bocas, un porto della costa del Golfo nello stato sud-orientale di Tabasco.
"Con il nuovo impianto e la ristrutturazione di quelli già esistenti sarà possibile mantenere la promessa di smettere di comprare carburante all'estero entro 3 anni e ridurre il prezzo", ha spiegato Lopez Obrador.
Oltre all'investimento nel settore petrolifero, circa 1 miliardo di dollari è destinato alla modernizzazione delle centrali idroelettriche. Non proprio un grande passo verso le rinnovabili.