Lo scenario peggiore per l’Europa si è ora avverato. Il colosso russo energetico Gazprom ha annunciato la completa interruzione dei flussi di gas verso l’Europa attraverso il gasdotto Nord Stream 1, cita la necessità di ulteriori riparazioni. Poche ore prima Ursula von der Leyen e poi il G7 avevano comunicato di aver raggiunto un accordo sull’imposizione a un tetto al prezzo del petrolio russo.
Il colosso energetico russo Gazprom ha quindi annunciato la sospensione delle attività di pompaggio presso lo stabilimento di gas liquefatto di Portovaya, a nord-ovest di San Pietroburgo, all’inizio del gasdotto off-shore Nord Stream 1 che trasporta il gas in Germania.
In una nota si legge che è stata rivelata una perdita di olio alla turbina nord della stazione di Portovaya e che quindi non può operare in sicurezza a causa del danno subito. Per questo, prosegue il testo senza indicare una data di riapertura, la stazione resterà chiusa fino a quando verranno effettuate le riparazioni necessarie.
Come era facile prevedere, le ripercussioni negative sulla moneta unica sono state immediate.