I fondi speculativi stanno in questa fase scommettendo contro l’Italia. Ce lo ha ricordato il Financial Times nei giorni scorsi.
Ma cosa significa “scommettere contro l’Italia”? In pratica, usando in particolare strumenti quali derivati e vendite allo scoperto, è possibile speculare sul fatto che un determinato titolo perderà valore nel prossimo futuro.
Si può fare con azioni di imprese, e anche con titoli del debito pubblico di un paese sovrano. Scommetto che i Btp oggi scambiati a 100, tra una settimana verranno venduti a 95, e cerco di guadagnare su questa differenza.
Se è chiaro come guadagnare da un aumento dei prezzi – compro a 95, aspetto che il prezzo salga e rivendo a 100 – come si fa a guadagnare da una diminuzione dei prezzi?
Se ad esempio ho un agenzia immobiliare, e penso che il valore delle case crollerà nel prossimo futuro, potrei decidere di vendere a qualcuno una casa per 100mila euro. Ma in realtà quella casa non ce l’ho.
Tra il momento in cui stipulo il contratto e quello in cui devo consegnare la casa, cerco allora un immobile che abbia le stesse caratteristiche, ma che riesco a trovare a 80mila euro contando sul crollo del mercato.
Sfruttando la differenza di tempo tra acquisto e vendita di un bene, ho guadagnato 20mila euro. Si tratta di un esempio di vendita allo scoperto, ovvero vendere qualcosa che materialmente non si ha scommettendo su un crollo futuro.
Il problema è che in ambito finanziario tali operazioni possono influenzare l’andamento di un titolo. Se molti dicono che i titoli italiani crolleranno, tanti li venderanno, e il prezzo scenderà. Il problema è che non ho azzeccato una scommessa: è proprio la stessa scommessa ad avere determinato l’andamento dei prezzi, auto-avverandosi. In pratica abbiamo invertito causa ed effetto.
E, se a sostenere che in molti stanno scommettendo contro l’Italia è una delle fonti giornalistiche più autorevoli in ambito finanziario, il rischio di un meccanismo di inversione di causa ed effetto non è trascurabile.
Un circolo vizioso nel quale la politica ha lo scopo principale di appagare i mercati, i quali diventano giudici ultimi e imparziali, sebbene si muovano sulla base di sensazioni e meccanismi spesso incoerenti. La finanza è ancora uno strumento al servizio dell’economia e della società?