La tassazione dei redditi da lavoro è ancora sensibilmente più alta di quella delle rendite da capitale. A certificarlo è un nuovo studio (“The taxation of labour vs. capital income”) dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Ad eccezione di tre casi (Spagna, Svizzera e Colombia), in tutte gli altri Stati è più conveniente ricevere dividendi che stipendi. In particolare, è la Grecia a ricevere la palma d’oro: nel Paese europeo la distanza tra tassazione dei redditi da lavoro e dei dividendi è di ben 38 punti percentuali. Anche l’Italia non è messa male, con uno sbilancio a sfavore dei salari del 20,1 per cento, superando la media Ocse ferma al 19.
C’è dell’altro. Se anziché i dividendi si prendesse in considerazione il guadagno realizzato attraverso la vendita di azioni, lo scarto sarebbe ancora maggiore a favore dei capital gain. E tutto ciò è stato calcolato immaginando di avere a che fare con investitori che abbiano dichiarato tutto il loro guadagno in maniera corretta nel proprio Paese. Senza cioè adottare alcuna strategia di elusione fiscale.
Tenuto conto del fatto che sono i contribuenti più ricchi a potersi permettere di effettuare la maggior parte degli investimenti sui mercati, è evidente che tassare meno del lavoro le rendite da capitale non fa che arricchirli ulteriormente, aumentando le disuguaglianze. Elementare, Watson!