Un fantasma s'aggira per l'Europa. È il debito turco. Ankara intanto non desiste dal suo intendimento di acquistare il sistema d'arma russo e rilancia anzi con l'intenzione di acquistare aerei di quinta generazione russi o cinesi. Di fatto instaurando una situazione di “no fly zone” per le aeronautiche formalmente alleate della Nato. L'arrivo dei sistemi d'arma in suolo turco è ormai previsto per la fine del prossimo mese.
Una rappresaglia Usa al momento non c’è stata. Ma nel frattempo l'agenzia di rating statunitense Moody's ha declassato a livello B1 (“junk”, spazzatura; alla pari di Giordania, Grecia e Uzbekistan) il debito turco: peraltro si rileva anche il mantenimento dell'outlook negativo. Dunque a breve non possono essere esclusi ulteriori downgrading che porterebbero il debito turco addirittura alla categoria C e dunque ad altissimo rischio default.
Ecco allora che lo scontro Washington-Ankara spaventa anche le banche europee che sono esposte con la Turchia complessivamente per oltre 100 miliardi di euro. Un default del paese potrebbe innescare una crisi finanziaria nell’Ue.