Lo stato delle finanze pubbliche francesi richiede interventi immediati e radicali. Il premier francese, Michel Barnier, nel corso del discorso programmatico all’Assemblea Nazionale, ha annunciato la necessità di tagliare le spese e aumentare le tasse per ripianare il maxi-debito della Francia.
Barnier ha annunciato, in particolare, “un contributo eccezionale” dei “francesi più ricchi e una partecipazione al risanamento collettivo da parte delle grandi aziende che realizzano profitti importanti”.
L’obiettivo per il Paese sarà di ridurre il deficit pubblico dal 6% previsto quest’anno al 5% del Pil entro il 2025 e al di sotto del 3% entro il 2029. Barnier ha inoltre messo in guardia sul peso del debito nazionale, definendolo “colossale” e una “vera spada di Damocle” per la Francia.
Secondo l’istituto nazionale di statistica (Insee), alla fine del 2023 il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 147,6 miliardi di euro per stabilirsi a 3.102,2 mld, pari al 110,6% del Pil, dopo il 111,9% di fine 2022 e il 113% di fine 2021. Sul lungo periodo il debito pubblico è passato dal 21,2% del 1978 al 110,6% nel 2023.
Barnier ha anche aperto alla possibilità di “riflettere su modifiche ragionevoli” alla recente (e avversata) riforma delle pensioni, auspicando un dialogo con i partner sociali.
Ha poi annunciato l’anticipo dell’aumento del 2% del salario minimo dal 1° gennaio al 1° novembre.