Il debito pubblico netto del Regno Unito ha superato nel mese di maggio 2023 il 100 per cento del Pil. A certificarlo è l’Ufficio per le statistiche nazionali (Ons). L’indebitamento netto del settore pubblico – escluso quello delle banche controllate dallo Stato – ha infatti toccato i 2.567 miliardi di sterline, pari al 100,1 per cento del Pil britannico. È la prima volta dal 1961 che tale soglia psicologica viene infranta, sebbene un temporaneo superamento sia stato registrato durante la pandemia di Covid-19 prima di essere corretto al ribasso.
A correre nel Regno Unito non è soltanto il debito pubblico. Infatti, non si arresta neanche l’aumento dell’indice del prezzi al consumo. A maggio l'inflazione è cresciuta dell’8,7 per cento rispetto a un anno fa: il dato, uguale a quello del mese precedente, è oltre le attese degli economisti che si fermavano all’8,4 per cento. L’inflazione core, che tra l’altro esclude i prezzi volatili dell’energia, ha accelerato al 7,1 per cento (dal 6,8), oltre le previsioni che la davano stabile.
“L’inflazione è la peggiore, la più odiosa delle tasse che il popolo britannico sta subendo in questo momento, perché erode il valore dei salari, per questo combatterla resta la nostra priorità”, ha commentato il cancelliere dello Scacchiere (ovvero il ministro delle Finanze), Jeremy Hunt.