Quasi ogni mattina i britannici si svegliano con una storia allarmante sui servizi pubblici, ormai logori. I tagli al corpo della polizia, le difficoltà del Servizio sanitario nazionale, l’invecchiamento della popolazione: sono tutti fattori che mettono a rischio i servizi statali.
Le previsioni governative suggeriscono che per mettere le finanze pubbliche in equilibrio nel lungo termine saranno necessari aumenti delle tasse o tagli alla spesa pubblica per circa 80 miliardi di sterline, pari al 4% del PIL. Quindi cosa fare?
Un governo può tassare tre cose: reddito, consumo e ricchezza. Anche se rappresenta le fondamenta della politica fiscale, non è chiaro se l’economia abbia davvero bisogno di un’ulteriore iniezione di progressività, visto che oltre un certo punto va in conflitto con l'efficienza.
Restano consumo e ricchezza. L'Iva, ora al 20%, copre solo la metà di ciò che il consumatore medio britannico acquista. Potrebbe, dunque, essere estesa ad ogni bene di consumo. Ma sarebbe regressiva e ciò implicherebbe di dover trovare un modo per compensare le fasce meno abbienti. Infine la tassazione sulla ricchezza, che si candida ad essere la strada probabilmente più percorribile, anche perché tende ad ostacolare la crescita meno di quella su reddito e consumo.