Ultimi tentativi prima del default. Il presidente Nicolas Maduro ha annunciato “il rifinanziamento, la ristrutturazione del debito estero e di tutti i pagamenti che deve effettuare il Venezuela”. Maduro ha spiegato che il rimborso di circa 1,1 miliardi di dollari su un bond dell'azienda petrolifera statale Pdvsa, scaduto nei giorni scorsi, sarà l'ultimo che il Paese onorerà prima di rinegoziare il proprio debito estero.
Entro l'anno, Governo e Pdvsa sono chiamati a rispettare scadenze per 1,6 miliardi di dollari. Altri 9 miliardi arriveranno a maturazione nel 2018. Il prossimo pagamento per Pdvsa deve essere onorato entro una settimana: si tratta di 81 milioni di dollari scaduti il 12 ottobre e per i quali la società ha ottenuto una proroga.
A questo punto le esportazioni del primo Paese al mondo per riserve di petrolio rischiano il blocco, rendendo Caracas sempre più dipendente dalla russa Rosneft, che già ad aprile ha anticipato a Pdvsa un miliardo di dollari per permetterle di rimborsare un bond da 3 miliardi.
Nel frattempo l'Fmi ha stimato che l'inflazione supererà il 2.000% nel 2018.
La voce di quoted
La situazione sembra precipitare ora dopo ora. Le agenzie di rating internazionali Standard & Poor's e Fitch hanno declassato i bond del Venezuela più a fondo nel territorio delle obbligazioni 'junk' meno affidabili. Fitch ha tagliato il rating a lungo termine del Venezuela da CC a C, affermando però che un default del Paese è "altamente probabile". Standard & Poor's ha tagliato il giudizio sul Venezuela da CCC- a CC.