La terza economia al mondo aumenta l’imposta sul valore aggiunto. L’Iva nipponica passa dall’8% al 10%. La nuova aliquota si applica a quasi tutti i beni e servizi, sebbene la maggior parte degli alimenti sia esente. E per scongiurare una riduzione dei consumi, il governo guidato da Shinzo Abe ha adottato alcune misure compensative.
I consumatori potranno beneficiare di uno sconto del 5% sugli acquisti effettuati utilizzando pagamenti elettronici. La mossa è progettata per mitigare l’impatto dell'aumento delle tasse, nonché per aumentare l’uso dei pagamenti elettronici in un paese dipendente dal contante. Sì, Italia e Giappone sembrano avere qualcosa in comune.
Le entrate extra derivanti dall’incremento dell’imposta saranno destinate a finanziare programmi di assistenza sociale – il Giappone è il paese più vecchio al mondo - e anche per provare ad alleggerire l’enorme debito pubblico, che tuttavia è perlopiù nelle mani di operatori giapponesi.
Tokyo si prepara a una riduzione dei consumi, ma crescono le aspettative verso una ripresa dell’economia entro la fine dell’anno. Poi il prossimo andrà meglio, anche perché il paese ospiterà le Olimpiadi. E cercherà così di andare contro la debolezza crescente della domanda globale.