L'Eurogruppo ha raggiunto un accordo di principio sull'uscita della Grecia nel prossimo mese di agosto dal programma di aiuti, che ha tenuto a galla l'economia ellenica dal 2010. Sono state previste, inoltre, misure per alleggerire il debito ed è stato dato il via libera all'ultima tranche di prestiti pari a 15 miliardi di euro.
Quello che vediamo stanotte (il 21 giugno 2018, ndr) è un momento "storico ed eccezionale, la crisi greca finisce stasera in Lussemburgo": così il commissario agli Affari Economici, Pierre Moscovici, al termine dell'Eurogruppo.
Dopo otto ore di negoziato, l’intesa stabilisce che la Grecia può posticipare di 10 anni il pagamento dei 110 miliardi di euro di prestiti ricevuti dal “vecchio” fondo salva-Stati Efsf. È stato, inoltre, esteso di ulteriori 10 anni il periodo in cui non scattano sanzioni qualora il paese non fosse in grado di ripagare il prestito.
"La Grecia lascia il programma di aiuti con un'economia più forte, ottenuta grazie alle riforme ed è importante che prosegua sul percorso delle riforme", si legge nel comunicato dell'Eurogruppo. Atene, tuttavia, è destinata a rimanere sotto stretto monitoraggio. Uno degli scogli che resta ancora da affrontare è la montagna di sofferenze detenute nella pancia delle banche elleniche.
È arrivato anche il plauso della Bce. Secondo Mario Draghi, "l'adozione del set di misure concordate dall'Eurogruppo migliorerà la sostenibilità del debito a medio termine". Anche l'Fmi ha approvato l'intesa. per il direttore del Fondo, Christine Lagarde, le misure concordate consentono al debito greco di restare sostenibile nel medio termine. Quello che, invece, preoccupa di più l'organizzazione con sede a Washington è il lungo periodo.
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