Il presidente francese è sotto il fuoco incrociato di medici e opposizione che lo accusano di mandare al collasso il sistema sanitario, mentre la vaccinazione procede troppo lenta. Con 569 nuovi ricoveri in 24 ore, 5.072 pazienti sono attualmente in terapia intensiva: un dato già superiore al picco della seconda ondata dell’autunno.
Includendo tutti i pazienti (anche non Covid), quasi 9 su 10 letti di rianimazione sono attualmente occupati. Anche se la campagna di vaccinazione ha permesso di diminuire fortemente i decessi tra anziani ospiti delle Rsa, l’ultimo bollettino nazionale registra 337 nuovi morti negli ospedali, portando il totale delle vittime a 95.320.
Dieci giorni fa la capitale è stata dichiarata zona rossa, con altri 18 dipartimenti. Ma nell’annunciare le misure il premier Jean Castex non ha mai voluto usare la parola lockdown. Di fatto, un ‘falso confinamento’ secondo gran parte del personale sanitario. Intanto la corsa del virus non frena.
Nell’Ile-de-France, dove vivono 12 milioni di persone, il tasso di incidenza è salito fino a 640 nuovi casi per 100 mila abitanti negli ultimi sette giorni, un numero nettamente superiore alla soglia massima d’allarme fissata dalle autorità sanitarie (250).
Andamenti che hanno fatto finire sotto accusa Macron e la sua gestione della pandemia. D’altronde, a differenza di Germania o Italia, la Francia ha un sistema istituzionale molto centralizzato in cui il Presidente può decidere in quasi solitudine.