Le Borse europee scommettono sull’insediamento di un governo tecnico in Francia dopo che le elezioni politiche del week end, pur vinte dal Rassemblment National, non sembrano aver concesso alla formazione guidata da Marine Le Pen e Jordan Bardella la maggioranza assoluta.
In attesa del secondo turno, che determinerà l’esatta composizione del parlamento, il primo luglio i listini hanno così rialzato la testa, considerando più lontana la nascita di un esecutivo che, secondo le preoccupazioni degli investitori, avrebbe aumentato considerevolmente la spesa pubblica.
Oltre a questo ultimo aspetto, occorre considerare che i portatori di rilevanti interessi economici e finanziari normalmente non vedono di buon occhio gli esecutivi instabili o a rischio di instabilità. Dal loro punto di vista, l’instabilità derivante dal mondo economico-finanziario necessiterebbe di governi appunto stabili (il che non fa però rima con autoritari).
In ogni caso, dubbi sul feeling tra i mercati finanziari e il partito di Marine Le Pen erano già emersi prima delle elezioni legislative di domenica scorsa.