Il reattore nucleare Epr di Flamanville (Manche), il più potente della Francia, è stato collegato a dicembre alla rete elettrica nazionale, dopo 17 anni di costruzione, 12 anni di ritardo e un costo di circa 13 miliardi di euro, quattro volte superiore al budget iniziale.
A ufficializzare il collegamento dell’impianto è stato il numero uno di Edf, Luc Remont. Si tratta di un evento storico per l’intera industria nucleare francese. L’ultima messa in funzione di un reattore in Francia risale a quello di Civaux 2, circa 25 anni fa.
L’Epr Flamanville 3 è il più grande reattore nucleare della Francia con 1,6 gigawatt (GW) di potenza, ed è uno dei più grandi al mondo, insieme al reattore Taishan da 1,75 GW in Cina, che si basa su un design simile, e al reattore Olkiluoto in Finlandia.
Edf ha in programma di costruire altri sei nuovi reattori per adempiere a una promessa fatta nel 2022 dal presidente Emmanuel Macron come parte dei piani di transizione energetica del paese, anche se rimangono dubbi sul finanziamento e sulla tempistica dei nuovi progetti considerati anche i tempi molto lunghi associati all’avvio del reattore di Flamanville.