L’emergenza caldo sta mettendo in difficoltà la produzione di energia atomica in Francia. I primi segnali erano arrivati già a maggio, il più caldo mai registrato nel paese transalpino, quando proprio per le alte temperature era stato chiuso uno dei reattori della centrale di Blayais, in nuova Aquitania.
Il caldo impediva di utilizzare l’acqua fluviale abitualmente prelevata dalla vicina Garonna per il raffreddamento - indispensabile - dei reattori e delle vasche di stoccaggio del combustibile. Per salvaguardare la riproduzione dei pesci ed evitare la proliferazione di alghe, infatti, ci sono limiti precisi ai cosidetti ‘rigetti termici’.
L’ondata di calore di questi giorni ha poi peggiorato la situazione, portando al codice di allerta rosso in 14 dipartimenti francesi. Per la produzione di energia atomica, un freno inevitabile: non c’è solo il problema dell’acqua troppo calda ma anche la siccità record.
Una situazione che sta creando problemi non soltanto nel paese transalpino, ma anche in Italia, che è uno dei principali importatori di energia atomica francese.